mercoledì 11 giugno 2008

TELECOM: VERSO LO SCIOPERO CONTRO I 5000 ESUBERI


ORDINE DEL GIORNO
COORDINAMENTO NAZIONALE UNITARIO TELECOM

Roma, 10 Giugno 2008



Il coordinamento nazionale delle RSU di Telecom e le Segreterie Nazionali di SLC, FISTEL e UILCOM giudicano inaccettabile il taglio di personale annunciato dal Comitato Esecutivo dell’azienda, anche perché rappresenta l’inizio di una ristrutturazione che coinvolgerà l’intera Telecom, con il rischio di ulteriori tagli ed esuberi in tutte le aree operative della rete, del customer, commerciali e di staff.

La scelta di Telecom è una scelta sbagliata, senza un piano industriale di riferimento e finalizzata solo a ridurre i costi senza affrontare i problemi veri dell’azienda che sono i livelli d’investimento, le strategie di sviluppo della rete e dei servizi, le strategie industriali di crescita e sinergie a livello internazionale.

Ci dichiariamo indisponibili ad avviare una discussione sull’eventuale nuovo modello organizzativo ed eventuale gestione della riorganizzazione senza prima un confronto su: le strategie industriali e le attività ritenute di core business, l’unità del perimetro aziendale, gli scenari e le scelte di rilancio di Telecom e relative risorse.

Invitiamo i lavoratori alla massima mobilitazione aprendo da oggi le procedure per lo sciopero nazionale di otto ore in tutta Telecom Italia. Sciopero da poter compiere – nel rispetto delle procedure previste dalle leggi sul diritto allo sciopero – il 4 luglio prossimo con manifestazioni a livello regionale. Nel frattempo metteremo in campo ulteriori iniziative di lotta nei confronti dell’azienda, compresa la dichiarazione di blocco di tutte le prestazioni straordinarie.
Da oggi sono sospese le relazioni industriali con Telecom Italia a tutti i livelli.
Sarà impegno delle Segreterie Nazionali di SLC FISTEL UILCOM coinvolgere già dalle prossime ore le Confederazioni al massimo livello perché il futuro di Telecom è una questione strategica per migliaia di lavoratori e per il Paese.


Il documento è stato votato dall’assemblea con un voto contrario e due astenuti

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